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venerdì 15 maggio 2009

PostHeaderIcon Un ripasso di lingua fiorentina

Primissima cosa da sapere: ai Fiorentini (quelli veri) insulta pure chi vuoi: se intesa come beffa ciò verrà preso in ischerzo e, ad esempio alla frase: -La tua mamma maiala fa le pompe ai cavalli- il VERO FIORENTINO risponderà: -La tua!- (ad intendere che le mamme di entrambi fanno le pompe ai cavalli, in ispecial modo quello che ha pronunciato per primo la frase offensiva!!!!!!!!)

Mi'a tutti sanno parlà i' dialetto fiorentino perbene. Figurassi a scri'ilo! Parecchi bischeri pensano che ci si mangia sempre la ci, e 'nvece un'è mi'a vero sempre. E si mangia solo quando è una cci sola, e solo se didre'ho a davanti ci'ha du' vo'ali (ecco presempio: vo'ali). Eppoi nessuno s'è mai accorto che a vorte e ci si mangia anche la ttie, che gl'è anche dimorto ma dimorto più sapori'a (ecco pe'llappunto: sapori'a).

Inortre bisogna badare al fatto che nei dialetto fiorentino spesso si pronuncia un suono simile al 'th inglese (lingua fra i denti)nelle t nei mezzo alle parole, per esempio: gelatho, pathethio ecc.

Un'artra regola che gl'è fondamentale gl'è i' verbo che gl'è sempre precedu'o da un'artro soggettino, messo lì pe' rafforzà un po'inino la 'osa. Presempio:
Io sono. (vabbè questa lla resta uguale, bischeraccio)
Te ttu sei.
E' gl'è. * La gl'è.
Noi s'è. (i' 'siamo' l'è bandiho ni' toscano DOC, dio bono)
Voi vvù s'ete. (bello! senti 'ome sona bene!)
E' sono. o glienno ... raffinatezza usaha nei quartieri dove e si parla la lingua perfetta (vedi sotto).
Prima di' verbo 'avere' ci va sempre la parolina 'ci'. Un si sa bene perché ma lla ci sta parecchio bene, come disse i' Bondi.
Io c'ho. (=io ho)
Te tu c'hai. (=tu hai)
Lui c'ha. (=egli ha)
Lei la c'ha. (=lei ha)
Noi ci s'ha. (=noi abbiamo)
Voi vu c'ave'e. (=voi avete)
E' c'hanno. (=essi hanno)
In terza persona singolare co' i' passato prossimo si usa anche parecchio i' 'l'è', tipo:
L'è anda'o. (=egli è andato)
L'è torna'o. (=egli è tornato)
Siccome noi toscani siamo perzoncine 'orte e dabbene, alla terza persona singolare dell'indicatio noi e si preferisce sostituigni i' ccongiuntivo:
Loro prendano da bere. (=loro prendono da bere)
MA i fiorentini non usano il verbo 'prendere', bensì 'pigliare', come disse Beppe di' Bardiccio, 'ti pigliasse un corpo'.
Io andiedi
Tu andesti
'gl'andette
S'andiede (o andette)
V'andaste
'gl'andettero, 'gl'andonno (o andiedero)
Il suono -SCHI- è spesso contratto a -STI-, ne derivano maSTIo, STIanta'o, STIoccare, muSTIo, STIaccia'a.

Frasette utili da segnavvele subito:
Bellino i' canino. (=Che bel cane);
La 'o'a'ola 'on la 'annuccia 'orta 'orta e colora'a. (=La coca-cola con la cannuccia corta corta e colorata);
Codesto ragazzo 'ostì. (=Quel Ragazzo Li ma solo all'incirca, infatti 'codesto' indica cosa o persona lontana da chi parla ma vicina alla persona a cui ci si rivolge; diverso da 'quello'.
Gni stiantasse i' core! (=Ma è davvero simpatico)
Tu m'a bell'e rotto la contraccassa de' coglioni (=Mi stai annoiando)
Manca pòo bocco (=Manca poco che casco)
I TU' babbo buhaiolo (=Tuo padre è gaio)
I'passa'o remo'o d'i verbo andare (della quale solo quell'80 e rotti percento di vecchi rincoglioni'i Fiorentini si ri'orda)

Molte parole vengono continuamente tronca'e: 'Del' diventa 'Di'' (Gli era di' Madiai, grullo!) 'Non' diventa ''un' ('Un se ne pote'a* più di codesto rintronaho), 'Al' diventa 'Ai'' (torno ai' tocco = sono di ritorno alle 13).

Dal fiorentino sono bandite parole come 'padre' (pure 'papà' 'un s'usa miha, e ci fa un po' schifo) e 'madre': s'usa 'i' mi' babbo' e 'la mi' mamma'.

E molto comune poi usare il complemento di vocazione: -O' bischero -O' beppe -O' ...

Inortre esistono de' vo'aboli presenti solo ni' dialetto fiorentino:
(il verbo) 'ire' che sta per andare e per stiantare, al participio passato fa ito (viene dal latino, eh!)
'Pole', il verbo potere, soprattutto indefini'o: 'un se ne pole più'
'Garbare' sostituisce correntemente 'piacere': a me mi garba...
'Desinare' è sinonimo di mangiare, in ispecial modo per pranzare: 'ai' tocco si desina!'
'Rammentare' (ricordare): 'ti rammenti di quella testa a pera di' Ramalli?'
'Badare' (tenere d'occhio, osservare) -Bada bene te che se ti sputo t'affoghi!
'Pigliare' (prendere)-Pigliarlo nel bahogigi
EtcEtc

Al lettore interessato, che volesse apprendere a fondo la lingua toscana, è consigliabile la lettura del Signore degli Agnelli e de Il Silmarillion, nonché Lo Stiacciasassi.
A chi volesse effettuare una proficua vacanza studio per imparare il vero Fiorentino, si sconsiglia il centro città, ormai mondializzato e dove si parla una lingua stardardizzata e elegante modello firme (fiorentino per film) di Leonardo Pieraccioni, ma si suggerisce vivamente di optare per i quartieri di Brozzi, Peretola, Quaracchi (Oh chillè i grullo che dice questo ??? in questi quartieri si parla solo cinese !!!) o per i comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Signa, Sesto Fiorentino, Scandicci, luoghi dalla gentile e cortese parlata (da ricordare anche la perdita della V, oltre che della T...andao, mangiao, beeo e l'uso smodato di 'gni, gnene, ...', dimorati da popolazione educata, gentile e cortese.

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